Il fondatore di “Shanti Bhavan” in città
Permettere all’India di uscire dalla miseria grazie all’educazione dei suoi figli: è questo il nobile obiettivo di “Shanti Bhavan” (Oasi di pace), onlus attiva a nord del Tamil Nadu, a est di Bangalore. L’associazione, che sta aiutando 210 bambini indiani nella loro crescita tramite un’assistenza domestica e scolastica, è presente anche in Italia, precisamente a Gorgonzola, con “Coriandoli per Shanti Bhavan”.
Qui i volontari si danno da fare per raccogliere fondi e promuovere iniziative che permettano di fare ponte fra il nostro Paese e l’Oriente, in modo da creare un legame fatto di aiuti e assistenza costante. Ovviamente la parte fondamentale del lavoro è quella sul posto, come testimoniato anche dall’operato di Giuseppe Olivieri (foto a sinistra), odontoiatra di professione che ogni anno presta il suo lavoro alla comunità di 210 bambini. E poi musica, sport e cibo: passa attraverso tanti elementi il riscatto dalla povertà. “L’obiettivo principale è fare in modo che i figli di Shanti Bhavan, una volta istruiti e professionalmente realizzati, possano aiutare le loro famiglie e la comunità di appartenenza, rompendo il circolo vizioso della povertà. La missione di Shanti Bhavan, quindi, non è solo quella di provvedere alle esigenze immediate dei ragazzi, ma anche quella di creare dei futuri leader, in grado di competere nel mondo d’oggi e intervenire per rimuovere le condizioni di segregazione, emarginazione e povertà” spiega l’associazione.
L’arrivo in Italia di Abraham George, il fondatore
Per far conoscere maggiormente l’associazione in Italia è arrivato il fondatore in persona, il Dottor Abraham George, un indiano trasferitosi negli Stati Uniti, presente sabato 15 ottobre a Milano presso l’Istituto Maria Ausiliatrice durante la mattinata (foto di copertina), e spostatosi all’oratorio S. Carlo di Gorgonzola nel pomeriggio per conoscere i giovani della città.
Durante la sua visita, il fondatore di “Shanti Bhavan” ha raccontato la sua storia e l’origine del progetto. “Volevo fare qualcosa per i bambini in India e sono giunto alla conclusione che il modo migliore per aiutarli non era necessariamente quello di sfamarli, dando loro dei soldi. Il modo migliore era quello di garantirgli un’istruzione fin dall’infanzia. Così, partendo dagli Stati Uniti, dove mi sono realizzato professionalmente, sono tornato in India 21 anni fa per dare avvio alla scuola Shanti Bhavan. La scuola è stata pensata per le famiglie più povere dell’India, quelle che non hanno più di 2 dollari al giorno per una famiglia di 4 persone. In Italia con quei soldi non ti puoi permettere neanche una tazza di caffè“. Ed è così che, grazie all’assistenza della onlus, molti dei ragazzi usciti dalla comunità di Shanti Bhavan hanno potuto trovare un lavoro e il loro posto nella società, vincendo la povertà in cui erano nati.
Il confronto fra la realtà dei bambini indiani e quella degli studenti italiani è stato forte. Grazie alle parole di Abraham George questi ultimi hanno potuto conoscere un mondo molto diverso dal proprio, comprendendo anche il vero senso della parola solidarietà. “Una vita vale la pena di essere vissuta solo se è spesa per gli altri. Solo così si può essere davvero felici -ha detto George ai ragazzi- La cosa che più mi rende felice è il sorriso dei bambini della scuola, la possibilità che viene data loro di uscire dal circolo vizioso della povertà. Volevo avere successo nella vita per procurarmi le risorse economiche utili a dare il mio contributo agli altri. Ognuno di noi può fare qualcosa per qualcun altro, ma non bisogna chiedere niente in cambio, non bisogna fare le cose per avere un riconoscimento pubblico“.
Dopo questo incontro Abraham George si è spostato a Gorgonzola per incontrare i ragazzi dell’oratorio San Carlo, parlare con loro e condividere un momento di festa in comunità. Un incontro emozionante per i giovani italiani, che sono potuti entrare in contatto con un esempio di reale attivismo per il sociale. Per maggiori informazioni sull’associazione e le sue attività, vi rimandiamo al sito e alla pagina Facebook di “Cordiandoli per Shanti Bhavan”.
Di Sara Molteni