Lunedì 4 marzo 2024, Fedez ha partecipato alla mostra «Supereroi» alla Fabbrica del vapore di Milano: «Servono leggi contro gli hate speech online» L’iniziativa dedicata al lavoro svolto dalla Polizia di Stato nel contrasto alla pedopornografia, all’abuso e all’adescamento online dei minori
Fedez presente alla mostra «Supereroi» allestita alla Fabbrica del vapore di Milano. Il progetto si propone di gettare luce sull’importante lavoro svolto dalla Polizia di Stato nel contrasto alla pedopornografia, all’abuso e all’adescamento online dei minori ed è realizzato dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale Lombardia, con il sostegno di partner come Terre des Hommes Italia.
Il rapper pubblica, nelle storie su Instagram, alcuni cartelli della mostra: «Il 65% dei giovani dichiara di essere stato vittima di violenza, in particolare di atti di bullismo (63%) e cyberbullismo (19%). L’aspetto fisico emerge come il pretesto principale di attacco. È quanto emerge dall’Osservatorio Indifesa, realizzato ogni anno da Terre des Hommes insieme a OneDay e ScuolaZoo che nel 2024 in Italia ha dato voce a oltre quattromila ragazzi e ragazze tra i 14 e i 26 anni».
Il cartello riporta poi i maggiori rischi: «cyberbullismo, revenge porn, furto d’identità, perdita della privacy, adescamento da parte di estranei, molestie, alienazione dalla vita reale, stalking, solitudine, il sentirsi emarginati». Seguono i comportamenti spia: «Tuo figlio modifica l’uso abituale dello smartphone o del computer e passa molto tempo a scrivere messaggi, rimanendo connesso fino a tarda sera; si allontana ogni volta che riceve una chiamata; si mostra in ansia e rifiuta di far vedere il telefonino, mostra cambiamenti nel ritmo sonno-veglia».
«Ogni piattaforma online dovrebbe avere un metodo di riconoscimento – afferma Fedez -, ovviamente i social non vogliono questo, soprattutto X da quando c’è Elon Musk». Il rapper prosegue: «Parliamo tanto di hate speech, ma se uno augura un cancro a un bambino non succede nulla, bisognerebbe intervenire sui vuoti legislativi».
Fonte: https://milano.corriere.it